Thursday, April 12, 2007

Non c'era bisogno di scomodare Amore.
Di rovesciare un altro piano.
Era davvero solo un nuovo gioco,
una battuta improvvisata?
Non c'era bisogno.
Di creare aspettative fasulle,
e trasformarle poi in attese.
Infinite.
Mi sfugge la ragione. Ecco.
Non capisco il silenzio. Anche.
Ché non ti era negato niente,
senza chiedere, comunque.
E allora perché?
E adesso perché no?
E se non mi parli,
qualsiasi risposta diventa possibile.
E ne basterebbe una, soltanto.
Ma vorrei averla da te.

Wednesday, April 04, 2007

Tanti tanti anni fa, in un paese lontano e triste,
c'era un'enorme montagna di roccia aspra e scura.
Al tramonto, il giorno seguendo l'altro giorno,
in cima ad essa sbocciava sempre una rosa,
che aveva il potetre di rendere gli uomini immortali.
Ma nessuno osava avvicinarsi perché le sue spine erano velenose.

Gli uomini parlavano sempre della paura della morte e del dolore,
ma mai della promessa d'immortalità.
E tutte le sere la rosa appassiva,
non potendo donare a nessuno il suo potere.

Persa.
Abbandonata,
in cima a quella montagna
di arida pietra.
Sola,
fino alla fine dei tempi.
(da Il labirinto del Fauno, 2006, film di Guillermo Del Toro)

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Patrizia Cavalli, Poesie, Einaudi, 1999.

Adesso che il tempo sembra tutto mio
e nessuno mi chiama per il pranzo e per la cena,
adesso che posso rimanere a guardare
come si scioglie una nuvola e come si scolora,
come cammina un gatto per il tetto
nel lusso immenso di una esplorazione,

adesso che ogni giorno mi aspetta
la sconfinata lunghezza di una notte
dove non c'è richiamo e non c'è più ragione
di spogliarsi in fretta per riposare dentro
l'accecante dolcezza di un corpo che mi aspetta,
adesso che il mattino non ha mai principio
e silenzioso mi lascia ai miei progetti
a tutte le cadenze della voce, adesso
vorrei improvvisamente la prigione.